Recentemente Dior ha messo nella sua collezione dei gilet ricamati che aveva copiato dal costume tradizionale di una piccola regione della Romania, Bihor.

Non è chiaro se non avesse fatto i conti con la globalizzazione, oppure li avesse fatti e avesse visto che tornavano tutti a suo favore.

Fatto sta che le signore rumene, assai after Fifty e con un concetto di chic un po’ diverso dal nostro ma di tutto rispetto, dopo essersi un po’ risentite hanno colto la palla al balzo e, grazie anche all’intervento di un magazine locale, Beau Monde, creato il marchio Bihor, che vende online i pezzi originali: gli splendidi gilet ma anche camicie, coloratissimi choker di perline e altro.
Fatti a mano secondo la tradizione. Creati da designer che hanno imparato la tecnica da mamme e nonne, e la reinterpretano e rinnovano creativamente. Pezzi su ordinazione perché appunto fatti a mano su richiesta.
A prezzi che non sono quelli di Dior ma pur sempre consistenti: d’altro canto, ricamare è non solo un’arte assai sofisticata, richiede molto tempo come tutti i lavori manuali.

La trovo una storia bellissima.
Invece di lamentarsi del saccheggio delle tradizioni da parte degli stilisti, i quali spesso non solo non riconoscono i credit a chi li ha ispirati ma lo spacciano per inventiva e creatività, questa piccola regione della Romania ha sfruttato la rete, la possibilità di vendere online, di farsi conoscere in tutto il mondo e di affermarsi per quello che si sa fare.

Coraggio, il mondo non è solo un posto di brutture e nefandezze! Le storie belle ci sono, condividiamole!
Anna da Re, blogger di ChicAfterFifty e opinionista per DonnaModerna.com
Intuito , tradizione e creatività …
Diamo a Dior il merito di avercele fatte conoscere , il resto è loro!
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Beh mica male. Pensa, Anna che proprio recentemente ho visto un film (di 3/4 anni fa credo) che racconta la romantica storia di una rumena trapiantata a New York e capo redattore di una rivista di moda. Pensa che nel film questa ragazza viene licenziata, torna al suo paese di origine e si mette a confezionare a mano vestiti della tradizione rumena, creando una collezione e spopolando poi alla prima sua sfilata alla NY fashion week dove viene invitata a partecipare come stilista emergente. Il film era interessante, ma scoprire che è più o meno successo lo stesso…. ancora di più.
Bella storia, Anna!
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