La settimana della moda di Milano, passata e dimenticata, ha portato un segno dei tempi che non è sfuggito alla stampa straniera (e forse neppure alla nostra).
Il mantra della settimana della moda milanese è sempre stato che il sexy vende. Mentre Parigi è intellettuale e chic, Londra bizzarra e innovativa, New York sobria e commerciale, Milano è sempre stata sexy e glamour. Bella ma vistosa, provocante. Il trionfo delle scollature, delle gonne corte, degli abiti aderenti.
Poi quest’anno ci siamo svegliati in una nuova sobrietà. Di cui dobbiamo ringraziare il movimento #MeToo, gli acquirenti del lusso del Medio Oriente, e un po’ tutto uno spirito dei tempi che i vestiti sexy non li può più vedere.
Noi signore after fifty approviamo e diciamo: finalmente!
La seduzione è sempre stata un’arte che richiede intelligenza, e quindi noi signore sapremo essere seducenti anche con la mise più castigata.
E se vi ricordate già lo scorso inverno vi avevo raccontato con grande gioia che gli orli delle gonne si stavano allungando e i colli si stavano alzando. Per fortuna non è stato un fuoco di paglia ma una tendenza che si sta facendo strada, complici appunto il revival del femminismo, una consapevolezza diversa, un mondo intorno che è così complicato e fragile che andare in giro mezze svestite non è più divertente. Certo le ragazzine non ci sono ancora arrivate, e i negozi per loro traboccano di shorts e pulloverini crop veramente ideali per l’inverno. Ma ci arriveranno anche loro, nessun dubbio.
E dunque viva la moda sempre!
Anna da Re, blogger di ChicAfterFifty e opinionista per DonnaModerna.com
chissà!
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