Quella degli scrittori è una categoria particolare, che si ritiene scevra da vanità. O la cui vanità si concentra sul riconoscimento letterario, sui premi vinti, i plausi della critica, l’affezione dei lettori.
Ma naturalmente gli scrittori sono molto attenti al loro stile e a come si vestono. Anche quando sembrano sciatti lo sembrano soltanto. E alcuni di loro sono molto chic. O molto originali. Leggendari addirittura, alcuni…
L’altra sera per esempio pensavo a Simone de Beauvoir. Una donna che stando ai canoni della moda e della bellezza verrebbe derubricata dallo stile senza possibilità di riscatto. E invece io, e non solo io, ho un’immagine di Simone con i capelli raccolti, un tailleur severo, delle scarpe da professoressa e nonostante questo o per questo un’allure invidiabile. Che evidentemente viene da dentro, da quell’intelligenza brillante e acuta, da quell’anima complessa e da quel mondo interiore così ricco e sfaccettato. È stata una dei miei grandi amori letterari di gioventù, Simone de Beauvoir, ineguagliabile nella capacità di rendere il femminismo un’impresa personale, una chiamata individuale, e una necessità sociale. Ma anche vestendolo di fascino.
Ecco, lo stile è quella cosa che a un certo punto non si può più separare da chi lo porta. Simone de Beauvoir, lo chignon, i vestiti austeri, l’espressione severa, sono lei e come ce la immaginiamo, inseparabile dal suo pensiero e dai suoi libri.
C’è anche un bel libro, sullo stile degli scrittori, Legendary Authors, di cui ho già accennato tempo fa nel mio blog, quando me lo sono regalato, e di cui vi parlerò ancora.
Intanto buona giornata (quel che ne rimane)!
Anna da Re, blogger di ChicAfterFifty e opinionista per DonnaModerna.com
L’ha ribloggato su Chic After Fifty.
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