Ci sono parole che esprimono bellezza e risuonano importanti. Parole che evocano i miglioramenti che possiamo cercare di compiere, per noi stessi e per il mondo che ci circonda.
Anche noi nel nostro piccolo, anche noi che scriviamo di moda e stile e arte e accessori, usiamo queste parole, consapevolmente, per scelta convinta. E le riteniamo preziose, che dopo aver raggiunto e sorpassato i fifty si diventa più selettivi e si sta più attenti. Il confine tra il buono e il cattivo è più nitido, e invalicabile.
Grazia è una bellissima parola, un po’ in disuso. Grazia vuol dire bellezza ma anche gentilezza, garbo, delicatezza. Vuol dire che cerchiamo di muoverci per il mondo con rispetto per gli altri e per noi stessi. Vuol dire che ci conteniamo, ci moderiamo, pensiamo prima di aprire la bocca, rileggiamo quello che abbiamo scritto prima di premere invio. Vuol dire che scegliamo con cura, custodiamo con cura.
E il rigore. Il rigore ci serve innanzitutto nella morale, nel nostro comportamento quotidiano. Scambieranno il rigore per rigidità, vi diranno che non siete adattabili, non siete flessibili. Ebbene no. Lasciateli dire o controbattete. I principi ci guidano e vanno interrogati e poi seguiti, senza troppi se e ma, giusto quel tanto di dubbio che fa parte delle scelte. Senza principi non si va da nessuna parte e lo vediamo intorno a noi, costantemente.
Lo spirito dei tempi, comunque, non va verso la cialtroneria, il tutto è uguale, il chi se ne frega. Dalla cecità di vedere solo il proprio piccolo tornaconto di domani mattina ci stiamo per fortuna allontanando. Piano piano ma sensibilmente.
Applichiamo grazia e rigore al nostro stile di tutti i giorni. È un esercizio dell’anima e della mente, oltre che del gusto. Ci ripagherà. Saremo chic, ma soprattutto staremo bene con noi stesse e con gli altri.
Buona giornata!
Anna da Re, blogger di ChicAfterFifty e opinionista per DonnaModerna.com
L’ha ripubblicato su Chic After Fifty.
"Mi piace""Mi piace"