È mercoledì e sono ospite di Alfieri Magazine, ma continuo il diario di #iorestoacasa.
Pensavo ieri sera, i blog sono dei diari di bordo online, la parola blog, non ce lo ricordiamo più ma è la contrazione di weblog, e log erano i diari dei capitani delle navi quando le navi stavano in viaggio mesi e non sapevano mai bene quando sarebbero arrivati.
E si capisce la necessità, di un diario in quelle condizioni: perché il tempo prende un altro significato, e certo c’è il sole che sorge e poi tramonta, ma quella sequenza ritmata che conosciamo e seguiamo, con l’orologio e il calendario, quella quando sei in mare fai presto a dimenticartela.
E oltre a registrare i movimenti della nave e la posizione e il tempo metereologico, i diari di bordo registravano gli umori e i cambiamenti, le difficoltà e le contentezze, la mutevolezza del nostro animo che un po’ segue quello che succede fuori e un po’ segue quello che succede dentro di noi. E quei dentro e fuori sono connessi ma non sempre in armonia e non sempre coincidenti. Così insomma volendo, da scrivere ce n’è eccome!
E insomma in questo momento, così strano e diverso, il tempo di riferimento è cambiato: stare a casa, per un gruppo di persone abituate a stare in giro; avere del tempo, per un gruppo di persone che dichiarava giornalmente di non averne; gestire il proprio tempo, per un gruppo di persone abituato a seguire una scansione dettata dall’esterno.
Condizione nella quale un diario diventa un modo per restare sul presente, per non perdere i riferimenti. Del resto, in un mondo di navigatori satellitari, chi è ancora capace di navigare a vista? Intendo per navigare anche la propria vita quotidiana, il cui timone, ricordiamocelo, lo dobbiamo tenere noi.
Quindi insomma io grazie al mio blog e a quello di Verde il mio diario lo sto tenendo. E voi?
Intanto buona giornata!
Anna da Re, blogger di ChicAfterFifty e opinionista per DonnaModerna.com e GreyPanthers.it
L’ha ripubblicato su Chic After Fifty.
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